Abbiamo sofferto con la Spagna, giocando due tempi supplementari e andando ai rigori, ma siamo in finale! La Nazionale di Mancini ci ha regalato grandi soddisfazioni e sensazioni. E anche contro gli Iberici abbiamo visto il nostro CT festeggiare coi suoi ragazzi e col suo storico amico Vialli. Insieme ancora una volta. Ancora una volta perché, dopo tutte le partite di questo Europeo, la nostra mente vola indietro nel tempo ad altri momenti in cui i due amici sono stati insieme.

Siamo ancora in tanti infatti a ricordare la “Doria” di Gianluca Vialli e Roberto Mancini. Una squadra “minore” capace di vincere e farsi voler bene anche al di fuori dei tifosi di parte. Le nuove generazioni conoscono Vialli solo per le telecronache e Mancini come allenatore ma questi due amici nel campo e nella vita hanno una storia bellissima alle spalle, come solo lo lo sport sa creare.

Vialli (nato a Cremona il 9 Luglio del ’64) è rimasto nei ricordi degli appassionati di calcio come uno dei migliori attaccanti degli anni ’80 e ’90, capace di vincere e reinventarsi (anche come allenatore) in squadre di club italiane e straniere (coi trionfi nel Chelsea) e nella Nazionale (fu anche capocannoniere dell’Under 21 nel 1986). Vincitore di due scudetti con Sampdoria e Juventus, di numerose Coppe Italia, Champions e Supercoppa, non è mai stato un “personaggio” ma sempre una persona capace di bellissimi gesti atletici e di una simpatia innata, che lo ha poi fatto approdare a ottimo opinionista per Sky Sport e fatto entrare nella “Hall Of Fame del calcio italiano” nel 2015. Negli ultimi anni sta lottando contro un cancro raccontando con estrema umanità e fraglità il proprio calvario. La sua partecipazione nello staff tecnico della Nazionale è anche un messaggio di speranza e amicizia (nel gruppo anche l’ex compagno della storica Sampdoria, Lombardo).

Mancini (nato a Jesi il 27 Novembre del 1964) nella magica Sampdoria era il “gemello del goal” di Vialli, capace di segnare e far segnare il suo compagno di squadra e amico.
Mancini è sempre stato considerato uno dei più forti centrocampisti offensivi del calcio italiano, rimanendo per lungo tempo legato alla sua Sampdoria, militando anche nella Nazionale, per poi finire la carriera italiana nella Lazio e quella di giocatore nel Leicester City. Vincitore di 6 Coppe Italia, due Coppe delle Coppe, due scudetti, sue Supercoppe Italiane e una Supercoppa UEFA ha vinto anche due Oscar del Calcio e la Golden Foot, divenendo a tutti gli effetti una “Leggenda del Calcio”. Anche lui come il “gemello” Vialli è entrato nella Hall of Fame del calcio italiano ma come allenatore avendo allenato  squadre importanti come Fiorentina, Lazio, Inter, Manchester City, Galatasaray, Zenit San Pietroburgo fino ad approdare alla panchina della Nazionale.

Fu Vujadin Boskov, mitico allenatore di altri tempi, a trasformare Vialli da centrocampista ad attaccante e Mancini all’opposto, da attaccante a centrocampista offensivo (e seconda punta), creando una coppia capace di grandi imprese: insieme consegnarono alla storia lo Scudetto. Non tutti sanno di un famoso patto di fuoco della squadra ligure: tutti i giocatori giurarono di non accettare mai di cambiare squadra fino alla conquista del Campionato: non solo Mancini e Vialli, ma Vierchowod, Lombardo e tanti altri.
E alla fine il risultato arrivò esattamente nel 1991, anno in cui la Sampdoria divenne campione d’Italia e anno che vide Vialli lasciare l’amico Mancini per andare alla Juventus dove creò una seconda coppia d’attacco mitica: quella con Roberto Baggio, un altro grande del nostro calcio.

Ma l’amicizia fra Vialli e Mancini non si è chiusa con il trasferimento e i due sono rimasti sempre uniti, anche se lontani calcisticamente, ritrovandosi finalmente con la Nazionale di Calcio Italiana in questi Europei particolari, a causa della Pandemia Mondiale e del fatto che sono i primi itineranti.
Le immagini degli abbracci ai Goal di Chiesa o Pessina dei due “gemelli del Goal” hanno già fatto il giro del mondo riempiendo le pagine web di siti, giornali e social sul mondo del calcio e non.
Vialli completamente euforico che salta fuori dall’Area dello Staff Tecnico, Mancini, sempre più posato nel gioire, che appena vede l’amico corrergli incontro, si lascia andare.

E noi di HF2.Shop speriamo scaramanticamente di poterli vedere gioire, ancora una volta, nella prossima partita, consegnando alla storia un iconico abbraccio di amici.



Articolo di Niccolò Ferrarese

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